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“Nel mio lungo percorso di “pittore” ho tenuto sempre vivo l’interesse per quel che di nuovo e di diverso proponevano le varie tendenze dell’arte. Alcune di queste tendenze le ho sperimentate direttamente e devo ammettere che mi sono servite di aiuto ad orientare in diverse direzioni il mio personale modo di vedere. Il mio modo di esprimermi in pittura si è invece rivolto sempre di più, verso la figurazione. È stata una scelta libera, autonoma e determinata che ha contribuito a indirizzare la mia osservazione della realtà con occhi nuovi attenti ai molti segni del nostro tempo. È stato detto: “Chi ha orecchie intenda”, perciò si può anche dire: “Chi ha occhi impari a guardare”. Da parte mia, “Guardando”, ho cominciato a notare che il paesaggio urbano dei centri antichi conteneva molti elementi del contemporaneo: auto e motorette parcheggiate, segnaletiche stradali  di ogni  tipo, grandi cartelloni pubblicitari in contrasto ma ormai omologati ai portoni barocchi alle antiche colonne ai capitelli e a tutti gli altri segni di un passato storico affascinante, un incredibile assemblaggio spontaneo che ho creduto di poter esprimere solo attraverso una pittura figurativa il più possibile puntuale e dettagliata. Lo stesso ho cercato di fare rivolgendo successivamente la mia attenzione al paesaggio nel quale si inseriscono una quantità di segnali stradali di ogni tipo e colore che contrastano vivamente ma anche potenziano con la loro aggressività la finezza e bellezza della vegetazione. Considero, questo percorso, come la testimonianza della mia personale partecipazione alla contemporaneità e modernità.

Savina Tavano Amodeo

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