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Per me, tutto è cominciato con i miei primi dipinti quando ancora non avevo 15 anni. In seguito, dopo gli studi artistici, con la mia compagna di Accademia, Savina Tavano, che è poi diventata mia moglie, abbiamo continuato per tutta la nostra lunga vita a praticare il difficile mestiere dell’arte. Pur essendo il mio stile di pittura completamente diverso da quello di Savina, anche nella scelta dei temi, abbiamo sempre condiviso l’idea che in Arte il “come è fatto” sostenga il “cosa è fatto”. Il fatto nel senso del tema espresso nel titolo dell’opera. Per noi il “come”, nel bello e nel brutto, sostiene sia l’etica che l’estetica di quel che è fatto. La sostanza dell’opera si trova ermeticamente protetta nel “come”: come è dipinto, come è suonato, come è letto, come è recitato. Ho detto niente di nuovo. Ho semplicemente spiegato, con altre parole, l’ormai dimenticato concetto che recita: “la forma è il contenuto”. L’arte non si giudica, si interpreta perché è pur sempre una metafora che si esprime con il: “è come se”. Della nostra pittura, mia e di Savina, collocata nel panorama del contemporaneo, si può dire di tutto ma, non che sia tradizionale.

Manlio Amodeo

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